La bellezza di Medusa e gli altri volti del mito by Sabina Colloredo

La bellezza di Medusa e gli altri volti del mito by Sabina Colloredo

autore:Sabina Colloredo [Sabina Colloredo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788851175344
editore: DeA Planeta Libri
pubblicato: 2019-09-29T22:00:00+00:00


POLIFEMO

Io sono quello che sono. Un dono degli dei, come mi sussurrava mia madre. Una mostruosa montagna in movimento, per tutti gli altri.

Ormai non mi importa più del giudizio di nessuno.

Di me si son dette molte cose e quasi tutte erano menzogne. Ora che sono vecchio e il tempo di un giorno è tanto e un anno è poco, ho deciso di raccontare la mia storia. La mia voce metterà a tacere quella di chi mi ha appena sfiorato e ha preteso di conoscermi.

Seduto contro la montagna calda di sole, circondato dal dolce mormorare delle pecore, posso dire di essere felice. Sono cieco, è vero, ma non è la vista che rende uomini. È la capacità di vedere. E io vedo, nonostante il buio che mi circonda. Oh, se vedo! E anche molto bene.

Mi chiamo Polifemo, “colui che chiacchiera molto”, come dice il mio nome e sono figlio del dio del mare Poseidone e di Toosa, la ninfa delle correnti.

Per nascita sono un semidio, eppure un omuncolo, un certo Nessuno di nome e di fatto, è passato alla storia per essersi fatto beffe di me. Per questo, ora che il tempo è solo mio, dirò come sono andate davvero le cose. Io non sono un cantastorie, né un pensatore.

E non sono un eroe, perché ho perso la mia battaglia più importante. Ma una cosa ho imparato e ve la voglio dire: non permettete mai a nessuno di raccontare la vostra storia. Quale che sia, voi e solo voi siate i cantori della vostra vita. Meglio un canto stonato, ma sincero, che una voce limpida e falsa.

Come quella di Ulisse, il Grande Ingannatore.

Un tempo avevo un’isola tutta per me, lambita da acque così profonde che al tramonto si coloravano di viola. E da quelle acque, quando li chiamavo, emergevano i miei genitori.

Mio padre Poseidone si divertiva a raccontarmi le storie dell’inizio del mondo, quel mondo per cui aveva lottato insieme al fratello Zeus contro il padre Crono e i titani suoi alleati.

«Trasmettile ai tuoi figli» si raccomandava. «Perché la loro memoria non vada persa.»

Io pensavo a fatica ai miei figli. Mi sembrava un fatto lontano.

«In quanto alla razza umana» proseguiva. «Diffida sempre di loro.»

«Perché dovrei temerli?» gli chiesi un giorno nella mia ingenuità. «Sono grande tre volte un uomo, ho la forza di un dio, il mio unico occhio vede oltre l’orizzonte… cosa possono farmi? Non temere, padre, se mai gli uomini dovessero sbarcare sulla mia isola, saprò farmi rispettare.»

«Gli uomini non rispettano neppure noi» ribatté Poseidone. «Li abbiamo creati, ma non riusciamo a dominarli.»

Scoppiai a ridere e uno stormo di uccelli volò via spaventato. «Non hanno né la forza, né l’immortalità degli dei. Come mai non riuscite a tenerli a bada?»

«Loro hanno le emozioni, figliolo. Sono quelle a renderli imprevedibili.»

«Cosa sono le emozioni?»

«Quelle che purtroppo proverai anche tu, prima o poi, che sei per metà mortale come loro.»

Rimasi a fissare il sole che si inabissava sul filo dell’orizzonte pensando alle parole di mio padre che col buio diventavano più minacciose.

E avevo ragione a temere.



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